Arch. Luiz Antônio Bolcato Custódio

Già dirigente IPHAN, professore ricercatore nel settore patrimonio culturale.

Mi presento.

Sono un architetto, sono stato un tecnico e ho ricoperto per circa 40 anni ruoli dirigenziali presso l’Instituto Nacional de Patrimônio Cultural, sia a livello regionale che nazionale.

Sono stato il primo rappresentante del Brasile nella Comissão Técnica do Patrimônio do Mercosur, questo è stato motivato dalla mia esperienza nel tema delle Missioni gesuitiche guaranì, un tema comune a tutti i Paesi che fanno parte di questo blocco del Mercosur.

Il mio primo incontro con l’IILA, il mio primo contatto, è stato nel 2000, quando l’IPHAN ha sostenuto un corso sul restauro dei mobili in legno tenutosi a Porto Alegre. Questa cooperazione è stata sostenuta non solo dall’IPHAN, ma anche dal Governo statale e dall’ACIRES, un’associazione culturale di discendenti italiani.

Recentemente ho partecipato a un corso tenutosi in Paraguay “Il turismo culturale nelle missioni gesuite”. Recentemente ho partecipato a un corso virtuale. Gli obiettivi di questa collaborazione con l’IILA sono sempre stati quelli di formare personale nazionale in grado di conservare, proteggere e valorizzare il nostro patrimonio culturale latinoamericano. Per quanto riguarda il successo delle attività dell’IILA, dico sempre che le attività promosse da questo Istituto sono sempre state caratterizzate da qualità ed eccellenza, sia per quanto riguarda i professionisti coinvolti, sia per i processi proposti, i corsi decentrati, le borse di studio offerte e la pianificazione strategica.

E sulle sfide che si sono presentate lungo il percorso e su come sono state superate. In verità, la nostra sfida in questo processo è sempre stata quella di rispondere alla fiducia dimostrata dall’IILA, ma lavorando insieme a team impegnati si tende sempre a superare con creatività ogni difficoltà e impasse.

Il modo in cui l’IILA ha influenzato il nostro progetto di politica locale può essere descritto come “un’esperienza di cooperazione internazionale attraverso i partenariati, è sempre stata molto apprezzata e il lavoro con l’IILA è sempre stato un punto di riferimento per questo lavoro tecnico, così come il rispetto con cui l’IILA tratta i suoi partner e i suoi tecnici, con cui condivide attività ed eventi”.

Vorrei citare alcuni degli eventi che abbiamo organizzato lungo il percorso. Nel 2005 abbiamo tenuto due corsi nel Rio Grande do Sul, uno sul restauro della ceramica archeologica a São Miguel das Missões e l’altro sul restauro dell’artigianato e del legno a Ilópolis. Questi corsi sono stati una pietra miliare per la loro qualità, la durata e il numero di tecnici e artigiani coinvolti.

Vorrei sottolineare due eventi a cui ho preso parte, uno come sponsor all’incontro sul patrimonio culturale come risorsa per lo sviluppo, tenutosi a Roma nel 2004, e nel contesto della pianificazione dell’incontro per la progettazione di un programma a lungo termine sulla conservazione del patrimonio in America Latina, un lavoro svolto congiuntamente dall’IILA e dall’ICCROM a Roma nel 2007. Si è trattato di processi di grande scambio tecnico.

Sul tema della sostenibilità, direi che questa preoccupazione ha sempre caratterizzato le azioni dell’IILA, che cerca costantemente di valutare l’adeguatezza, l’ottimizzazione e l’efficacia dell’applicazione delle sue risorse. Per quanto riguarda le possibili collaborazioni future con l’IILA, direi che ci sono molte sfide nell’ambito del patrimonio culturale in America Latina, perché qui il degrado e la distruzione del patrimonio sono un atto continuo, sia per eventi naturali che per incenerimento e per la stessa azione umana, “distruggere per costruire”. Sono strategie caratteristiche di questa regione. E il lavoro dell’IILA potrebbe continuare a svolgere la sua missione di formazione, collaborazione e integrazione degli sforzi tecnici e finanziari.

Per quanto riguarda la sua gestione e le raccomandazioni per le istituzioni che potrebbero collaborare con l’IILA, direi che siamo consapevoli del grande disastro ambientale che si verificherà nel Rio Grande do Sul nel 2024, sia nell’entroterra che nella capitale, e un’ipotesi sarebbe quella di promuovere uno sforzo congiunto per formare il personale sia nella prevenzione dei rischi che nel recupero dei beni. Questo potrebbe essere fatto in collaborazione con le istituzioni locali.

Grazie mille IILA!